Forme d'accoglienza

- IL SISTEMA DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE (SAI)

Il SAI è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

Alcune delle caratteristiche principali del Sistema di Accoglienza e Integrazione sono:

  • il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello
  • la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza senza che questo abbia alcun costo per l’ Ente Locale che, al contrario, può rendicontare -per esempio- le spese del suo personale dedicato all’attuazione del progetto che comunque viene gestito da un Ente del Terzo Settore
  • le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti enti gestori, soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi e che si occupano dell’assistenza quotidiana delle persone accolte e della loro integrazione socio economica;
  • la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori privilegiati per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione.

progetti territoriali del SAI sono caratterizzati da un protagonismo attivo degli Enti Locali, siano essi grandi città o piccoli centri, aree metropolitane o cittadine di provincia. La realizzazione di progetti SAI diffusi sul tutto il territorio nazionale, ideati e attuati con la diretta partecipazione degli attori locali – contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari.

IL SERVIZIO CENTRALE

Il Servizio Centrale è stato istituito dal Ministero dell’Interno Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e affidato con convenzione ad ANCI. A sua volta ANCI, per l’attuazione delle attività, si avvale del supporto operativo della Fondazione Cittalia.

Al Servizio centrale spettano i compiti di:

  • assistenza tecnica agli enti locali, anche nella predisposizione dei servizi di accoglienza integrata
  • monitoraggio dei servizi di accoglienza e delle presenze sul territorio di beneficiari di protezione internazionale
  • creazione, mantenimento e costante aggiornamento di una banca dati degli interventi realizzati a livello locale in favore dei beneficiari di protezione internazionale
  • diffusione delle informazioni sugli interventi realizzati

MICROACCOGLIENZA DIFFUSA

La micro accoglienza diffusa è l’approccio alla gestione dell’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo che prevede la distribuzione delle persone in appartamenti diffusi sui territori, contraria alla concentrazione in grandi centri di numerose persone che impattano le comunità locali in maniera significativa.

La micro accoglienza diffusa crede in un’accoglienza che curi le relazioni territoriali e di vicinanza, promuovendo attività di incontro e scambio all’interno di condomini, quartieri, piccoli paesi, ma anche tra realtà associative e volontaristiche e le persone accolte per costruire comunità resilienti.

 

- I CENTRI DI ACCOGLIENZA STRAORDINARIA (C.A.S.)

I C.A.S. sono strutture di prima accoglienza disciplinate dall’art.10 del decreto legislativo 142 del 2015 , attivate dalla Prefettura, sentito l’ente locale nel cui territorio è presente la struttura, mediante procedura di selezione di enti gestori dei servizi di accoglienza materiale, assistenza sanitaria, assistenza sociale e psicologica, mediazione linguistica – culturale, somministrazione di corsi di lingua italiana e servizi di orientamento legale e al territorio, secondo lo schema di capitolato di gara d’appalto definito dal d.m. 24 febbraio 2021.

 

- ULTERIORI FORME DI ACCOGLIENZA

Il decreto legge del 21 marzo 2022 n. 21, nell’ambito delle misure volte a contrastare gli effetti umanitari della crisi ucraina, ha previsto ulteriori forme di accoglienza diffusa, diverse da quelle previste nell’ambito dei C.A.S., da attuare mediante i Comuni, gli enti locali del Terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che saranno definite da ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile.